Maschera Pulcinella

Maschera PulcinellaLa maschera Pulcinella (in napoletano: Pulcenella) è una delle maschere italiane più celebri ed è una maschera napoletana della commedia dell’arte. La maschera di Pulcinella, come la conosciamo oggi, è stata inventata all’attore capuano Silvio Fiorillo nei primi decenni del Seicento, ma il suo costume moderno fu inventato nell’Ottocento da Antonio Petito. In origine, la maschera indossava un cappello bicorno (diverso da quello attuale “a pan di zucchero”) e portava barba e baffi! Le origini di Pulcinella sono discusse e più antiche: c’è chi lo fa discendere da “Pulcinello”, un piccolo pulcino) per via del naso adunco); c’è chi sostiene che un contadino di Acerra, Puccio d’Aniello, nel ‘600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese Altri vanno ancora più indietro nel tempo fino al IV secolo a.C. e sostengono che Pulcinella discende da Maccus, personaggio delle Atellane romane. Maccus, infatti, rappresentava un tipo di servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta con guance grosse, con un grosso ventre, che indossava una camicia trasformata in una veste larga e bianca.

Pulcinella incarna il tipo napoletano, ovvero il personaggio che, anche se cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena.

Pulcinella come personaggio del teatro della commedia dell’arte nasce ufficialmente con una commedia del comico Silvio FiorilloLa Lucilla costante con le ridicole disfide e prodezze di Policinella, scritta nel 1609 ma pubblicata soltanto nel 1632 dopo la morte dell’autore. Come si vede dal titolo, il nome di Pulcinella è cambiato nel corso degli anni.
Pulcinella, arrivato anche nelle grandi compagnie teatrali del nord, divenne l’antagonista di Arlecchino, la famosa maschera bergamasca,

Come è vestito Pulcinella?

L’aspetto di Pulcinella è cambiato nel corso dei secoli. La sua maschera è stata chiara o scura a seconda dei periodi. Nel 1621 nella raccolta d’incisioni intitolata I Balli di Sfessania, il francese Jacques Callot rappresenta il suo Polliciniello con la maschera bianca, il ventre prominente diventa una gobba, anzi spesso una doppia gobba, come nella versione francese, altre volte la gobba scompare come nei disegni del pittore romano del ‘700 Pier Leone Ghezzi dove è rappresentato con la maschera nera. Si pensa che l’aspetto del Pulcinella che conosciamo oggi è quello dei disegni di Ghezzi, filtrati attraverso il costume che per anni indossò il più longevo e prolifico attore di farse pulcinellesche: Antonio Petito. Addirittura si è ipotizzato che la forma della maschera, in particolare nelle versioni più recenti, interpreti un comun denominatore delle caratteristiche somatiche che contraddistinguono il popolo dei vicoli.

Che cosa rappresenta Pulcinella?

Pulcinella incarna la plebe napoletana, l’uomo più semplice, quello che nella scala sociale occupa l’ultimo posto l’uomo che pur conscio dei propri problemi riesce sempre a venirne fuori con un sorriso.

“Il segreto di Pulcinella” è un modo di dire italiano, per indicare un segreto che non è più tale, qualcosa che ormai è diventato di pubblico dominio, nonostante i tentativi di tenerlo nascosto da parte di chi lo detiene e, più in generale, la locuzione può anche essere usata per sottolineare un’ovvietà.