Gianduja

Gianduja è la maschera di Carnevale del Piemonte che la tradizione lega in particolare al territorio astigiano. Il personaggio si affianca a quelli di altre città, come Balanzone per Bologna, Pantalone per Venezia o Pulcinella per Napoli. Gianduja è di carattere allegro e godereccio, e incarna lo stereotipo piemontese del “galantuomo” coraggioso, assennato e incline a fare del bene. Fedele, è innamorato della sua inseparabile compagna Giacometta che lo affianca nei balli, ma soprattutto nelle opere di carità e di partecipazione. Nella settimana che precede l’inizio della Quaresima, ad esempio, Gianduja visita ospizi, ricoveri, ospedali per bambini, distribuendo le tipiche caramelle rotonde e piatte, avvolte in un cartoccio esagonale, con impresso il suo profilo mai disgiunto dal tricorno delle armate piemontesi ottocentesche alle quali si deve l’Unità del Paese. In piazza Castello, in occasione dei festeggiamenti del patrono di Torino (la sera del Farò di san Giovanni), la maschera sfila insieme al popolo.

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Qual è la storia di Gianduja?

La maschera Gianduja è nata all’inizio del XIX secolo dalla fantasia di due burattinai torinesi, Giovanni Battista Sales e Gioachino Bellone. Come molti artisti dell’epoca, erano soliti girare in tournée ed erano spesso in Liguria dove portavano in scena le avventure di Giròni (Gerolamo). I genovesi identificarono il doge di Genova (che si chiamava Gerolamo Durazzo) nel burattino Giròni che ne ridicolizzava il nome. Si suppone che, a questo punto, la polizia arrestò i due burattinai o li convinse a cambiare nome al burattino. I due artisti cambiarono dunque il nome del loro burattino in Gianduja, tanto che un breve articolo sulla Gazzetta Nazionale della Liguria del 4 marzo 1804 già testimonia l’esistenza in Genova di un teatro nel quale venivano allestiti gli spettacoli di Gianduja piemontese. Sales e Bellone si stabilirono poi a Torino, nel teatrino di San Rocco, che fu con il tempo ribattezzato Teatro Gianduja.

La cioccolata Gianduja

Dal suo nome deriva quello della cioccolata di tipo gianduia e del relativo cioccolatino gianduiotto con la quale è confezionato, entrambi specialità torinesi. I cioccolatini venivano distribuiti dalla maschera durante il carnevale.