Covid-19: l’impatto sulla salute dei bambini e il ruolo della medicina omeopatica

Il virus SARS-CoV-2, meglio noto come “Covid-19”, è responsabile della pandemia scoppiata in Cina tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020, e poi diffusasi rapidamente nel resto del mondo. Dopo circa due anni di studi e ricerche, la comunità scientifica è riuscita a ‘profilare’ questo virus respiratorio, evidenziando come tenda a contagiare soprattutto le persone anziane. In Italia, come sottolinea il sito ufficiale dell’UNICEF, “l’età media dei contagi nel nostro paese è di 62 anni, mentre l’età media dei decessi è 79 anni”. Non stupisce, quindi, come gli over 60 siano considerati una “categoria fragile”, da proteggere tanto mediante misure di prevenzione quanto attraverso un canale prioritario nell’ambito della campagna di vaccinazione.

L’impatto sulla popolazione infantile, invece, è stato diametralmente opposto. Se è vero, da un lato, che i coronavirus (la famiglia virale a cui appartiene anche il SARS-CoV-2) “sono responsabili di circa 1/5 delle polmoniti virali, e la polmonite è tuttora la prima causa diretta di mortalità infantile a livello globale”, il Covid-19 ha fatto registrare un tasso di contagio estremamente basso tra bambini e neonati.

Covid-19 e bambini: i dati

Secondo quanto riporta il sito unicef.it in una nota stampa di giugno 2020, “dall’inizio dell’epidemia in Italia si sono contate 2.099 infezioni da coronavirus SARS-CoV-2 tra i bambini 0-9 anni (in massima parte con effetti lievi o senza sintomi) pari allo 0,9% del totale, mentre nella fascia di età 10-19 anni sono 3.744, pari a 1,6% del totale”. Il Covid, quindi, oltre ad essere meno diffuso tra bambini e neonati, si presenta generalmente con sintomi più lievi; a evidenziarlo è anche il report dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel quale si legge che solo il 2,5% dei casi di Covid-19 registrati in Italia interessa bambini di età inferiore a 10 anni; inoltre, nel 90% dei casi, i pazienti sono asintomatici oppure presentano sintomi “moderati o lievi”.

Di contro, la risposta immunitaria dei bambini è meno duratura rispetto a quella che si sviluppa nei pazienti adulti. Ciò vuol dire, in parole povere, che i più piccoli sono maggiormente esposti al rischio di contrarre nuovamente l’infezione sul lungo periodo; la vaccinazione, invece, è in grado di stimolare una risposta migliore e rappresenta quindi una protezione migliore rispetto all’infezione naturale.

Come si cura il Covid-19 nei bambini

In caso di contagio da Covid-19 di un bambino in età pediatrica, è consigliabile valutare il da farsi di concerto con un pediatra o un medico curante. In primo luogo è necessario determinare la gravità dei sintomi e il quadro clinico generale del bambino.

Ad oggi, infatti, esistono terapie farmacologiche specifiche, a differenza di quanto accadeva solo due anni fa a inizio pandemia, ma sono riservate a pazienti pediatrici affetti da patologie pregresse. In genere, infatti, il decorso dell’infezione è autonomo e non prevede il ricorso ad alcun trattamento farmacologico, se non per tenere sotto controllo alcuni sintomi e la febbre che potrebbe associarsi al contagio.

Da questo punto di vista, è possibile adottare anche un approccio omeopatico, meglio se dietro consulto del medico curante o di uno specialista. I prodotti omeopatici, come quelli disponibili anche online tramite e-commerce specializzati quali Antica Farmacia Orlandi, possono essere somministrati per trattare alcuni dei sintomi meno gravi derivanti dall’infezione come, ad esempio, tosse secca, spossatezza, febbre e mal di gola. Benché si tratti di prodotti quasi del tutto privi di effetti collaterali e controindicazioni (dal momento che i principi attivi sono fortemente diluiti), è bene avvalersi del consulto medico per la scelta del prodotto da utilizzare, nonché per una corretta indicazione del dosaggio e della posologia.