Gengive infiammate nei bambini? 3 cose da sapere sul Cloruro di cetilpiridinio (CPC) e la sua azione antibatterica

La gengivite è un problema ben conosciuto dagli adulti, ma non tutti sanno che può colpire anche i bambini. I sintomi principali sono l’arrossamento delle gengive, il sanguinamento, il dolore e la sensibilità dentale.
La causa principale dell’infiammazione gengivale è la scarsa o scorretta igiene orale, la quale determina l’accumulo di placca batterica sui denti. Se non viene rimossa correttamente, la placca evolve in tartaro e determina la comparsa di carie e gengivite.
Quando i nostri bambini presentano questo problema, è fondamentale evitare di ricorrere a soluzioni fai da te e chiedere consiglio al dentista o all’igienista, i quali, dopo aver eseguito una pulizia orale professionale, sapranno consigliare i prodotti più adatti per risolvere il problema. Gli antiossidanti sono un ottimo alleato contro le gengive infiammate e sono spesso presenti in dentifrici e collutori pensati appositamente per prevenire questo tipo di problema nei bambini; a questi sono in genere associati potenti antibatterici come la Clorexidina e il Cloruro di cetilpiridinio.
In questo articolo focalizzeremo l’attenzione su quest’ultimo antisettico, che salvo specifiche indicazioni può essere utilizzato solo su bambini di età superiore ai 6 anni, e cercheremo di capire che cos’è e in che modo la sua azione antibatterica può aiutare i più piccoli a combattere il fastidioso problema delle gengive infiammate.

Gengive infiammate nei bambini: le cause più comuni

Ancora prima di andare a scoprire che cos’è il Cloruro di Cetilpiridinio, noto anche con l’acronimo CPC, vediamo quali sono le più comuni cause delle gengive infiammate nei bambini.
Se non sono correttamente seguiti dagli adulti, i bambini tendono a trascurare lo spazzolamento dei denti o ad effettuarlo in maniera errata e frettolosa, non utilizzando bene spazzolino, dentifricio e filo interdentale. A questo si aggiunge lo scarso utilizzo di prodotti specifici per l’infiammazione gengivale come i collutori.
Anche l’uso di strumenti non adeguati può portare alla comparsa di infiammazioni alle gengive. Ad esempio, l’uso di uno spazzolino con setole troppo morbide potrebbe non permettere un’adeguata rimozione della placca batterica, mentre uno con la testina troppo grande potrebbe non permettere al bambino di raggiungere alcuni punti della bocca.
Le difficoltà aumentano per i bambini che portano l’apparecchio fisso perché in questi casi le manovre di igiene orale devono essere ancora più meticolose e devono essere integrati con spazzolini monociuffo e scovolini.
Anche l’eccessivo consumo di dolci, come caramelle e bevande zuccherate favorisce l’aumento della placca batterica e la conseguente possibilità di infiammazione gengivale.

Che cos’è il Cloruro di cetilpiridinio

Il cloruro di cetilpiridinio è un disinfettante chimico ad azione antisettica. Ampiamente utilizzato in ambito odontoiatrico, consente di igienizzare la bocca e di ridurre significativamente la comparsa di placca, carie e disturbi gengivali, poiché possiede attività battericida verso un ampio spettro di batteri del cavo orale

Presente in dentifrici e collutori destinati a un’igiene orale profonda, è spesso associato alla clorexidina, un’altra sostanza antibatterica ad ampio spettro, perché ne potenzia il suo effetto senza doverne aumentare la concentrazione

Cloruro di cetilpiridinio per la cura delle gengive dei più piccoli: cosa c’è da sapere

In commercio sono disponibili prodotti per l’igiene orale contenenti CPC specificamente formulati per i più piccoli. Questi prodotti possono associare alle proprietà antibatteriche del cloruro di cetilpiridinio quelle remineralizzanti e rinforzanti del fluoro, così da offrire una protezione completa e un rimedio ancora più efficace per combattere gengive infiammate e placca batterica e ridurre l’insorgenza di carie.
Ma cosa c’è da sapere su questo composto? Tanto per cominciare, è importante sapere che si tratta di un antisettico ad ampio spettro in grado di agire in modo efficace su batteri gram positivi e gram negativi, attaccando e distruggendo la loro membrana di protezione esterna e svolgendo un’importante attività antiplacca, fondamentale per la prevenzione delle gengiviti.
In secondo luogo, risulta utile sapere che, oltre che contro i batteri, il CPC si è dimostrato efficace anche per combattere le infezioni virali, tanto da essere stato testato, durante la pandemia, per ridurre la carica infettiva del Sars-CoV-2.
I possibili effetti indesiderati possono essere risolti facilmente: l’utilizzo prolungato può causare una leggera colorazione dei denti, molto meno accentuato rispetto a quello prodotto da altre sostanze antibatteriche, si tratta tuttavia di un effetto reversibile e che si può eliminare con una pulizia professionale.

Prodotti per l’igiene orale con CPC: come individuare quello giusto per il proprio bambino

In farmacia, è possibile trovare una vasta gamma di collutori e dentifrici per l’igiene orale a base di CPC, con o senza l’aggiunta di clorexidina, fluoro e altri componenti. Nell’acquisto è molto importante accertarsi che si tratti di un prodotto adatto alla sua età e al problema che si intende risolvere.
È sempre preferibile chiedere consiglio al dentista, il quale, dopo un’attenta visita al piccolo paziente, potrà indirizzare verso l’acquisto del prodotto più adatto. In ogni caso, è possibile puntare su quelli pensati appositamente per soddisfare le esigenze dei più piccoli.

Come si usa il collutorio CPC per bambini

Quando si utilizza un collutorio nei bambini è indispensabile accertarsi che lo si utilizzi correttamente, effettuando gli sciacqui per il tempo stabilito e assicurarsi che non venga ingerito il prodotto.
La durata e la frequenza dell’applicazione possono variare a seconda del prodotto scelto e della gravità dell’infiammazione, ma in genere sono necessari due utilizzi al giorno per una o due settimane. Ogni sciacquo può durare dai 30 secondi fino a un minuto e deve essere effettuato dopo la normale pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale.
Affinché il composto faccia effetto, è indispensabile seguire con scrupolo le indicazioni del dentista e quelle riportate nel foglietto illustrativo.

Infiammazione gengivale nei bambini: come prevenirla

Curare è indispensabile, ma bisogna evitare che i bambini abbiano le gengive infiammate e dunque il ruolo più importante lo gioca la prevenzione.
Tanto per cominciare, è fondamentale insegnare ai bambini, fin dalla più tenera età, a dedicare il giusto tempo alla loro igiene orale. Per invogliarli, è possibile, con un po’ di fantasia, trasformare questo tanto breve quanto indispensabile rituale quotidiano in un vero e proprio gioco. Inoltre, scegliere dentifrici e collutori dal gusto gradevole e spazzolini da denti colorati può aiutare a rendere questo momento ancora più piacevole.
A questo è necessario abbinare l’apprendimento del metodo corretto per spazzolare i denti e passare il filo interdentale, eliminando la placca e i residui di cibo, ma senza causare traumi alle gengive.
Per ridurre il rischio di formazione di placca batterica e quindi salvaguardare la salute di denti e gengive è fondamentale fornire ai più piccoli un’alimentazione sana ed equilibrata a basso contenuto di zuccheri, ricca di fibre, le quali favoriscono l’autodetersione e riducendo il più possibile il consumo di dolci, caramelle e bibite gassate.

Gengivite: cosa abbinare al CPC

Se, nonostante tutte le precauzioni prese, il vostro bambino ha iniziato a soffrire di gengivite, ricordatevi che il solo impiego di collutorio o dentifricio a base di CPC potrebbe non essere sufficiente. Per evitare recidive ed eliminare il problema è bene consigliarsi con il proprio dentista e intervenire con una pulizia professionale una o due volte l’anno.

Dott.ssa Federica Pipita
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