SOS: la vera origine del coronavirus

Un bel racconto scritto da Giacomo L. (11 anni) che ha immaginato la vera origine del coronavirus e come sarà sconfitto.

1527 d.C.

Nebbia, fumo, fulmini e saette, poi un’esplosione, ed infine buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuum!! Un asteroide piombato sulla Terra!!
In seguito si sentirono molte urla.
Si scatenò un putiferio!!!

2020 d.C.

Dopo molti anni uno scienziato scoprì cos’era accaduto nei secoli passati, un asteroide con un virus, chiamato CORONAVIRUS era caduto sulla terra e poi col passare degli anni fu seppellito da sabbia, massi e terra.
Un anno fa questo asteroide fu ritrovato e portato in superficie scatenando un’altra volta la potenza del virus.
Il mondo è in pericolo e in Italia il contagio si diffonde rapidamente ed è qui che il nostro amico Gilberto, scienziato spericolato dalle sembianze del Doc di ritorno al futuro, si mette al lavoro per cercare una cura.
Prova di tutto, anche una cura con sterco e noci, mirtillo e albume, ma niente, non funzionava. Allora, anche se per lui impossibile, decide di mandare un segnale nel cielo nel caso qualche alieno lo veda.
Allora si mette al lavoro per costruire il binocolo che proietterà questa scritta: AIUTO L’ITALIA È IN PERICOLO!!

Prende pezzi da tutta Italia e per costruirlo ci mette 12 mesi con 32 operai.
Una volta pronto, tutta la squadra si mette in posizione e 3 –   2 – 1 mandarono il segnale nello spazio.
Dopo molti giorni Gilberto, molto scoraggiato perché non era arrivata nessuna risposta, mentre stava per cancellare il messaggio, ricevette un segnale che diceva: “Siamo alieni e viviamo nel Sole.”
Gilberto rimase sorpreso e gli chiese: “Come nel Sole!!”
E loro: “Si, il sole in realtà non è così caldo, comunque cosa vi serve?”
Gilberto gli disse cos’era successo e chiese se avevano una cura per fermare questa epidemia.
“Si” fu la risposta, Gilberto impazzì dalla gioia ma non si accorse che c’era un problema, come andare a penderlo il rimedio?

Allora Gilberto si mise al lavoro per costruire un razzo spaziale.
Finito di costruire il razzo, chiese una tuta a Luca Parmitano che, entusiasta, partì con lui.
Una volta arrivati su sole trovarono un ingresso. Schiacciarono il pulsante del citofono ed entrarono.
Si avventurarono in un cunicolo e dopo molte ore di cammino trovarono una città più o meno come Tatooine del film Guerre Stellari. Trovarono il capo degli alieni. Era un piccolo personaggio dalle grandi orecchie e dal naso lungo simile a Dobby di Harry Potter. Diede loro un’ampolla contenente un liquido verdastro. Diede loro anche un aggeggio da attaccare sotto la navicella per far schizzare il liquido sulla Terra. I nostri amici ringraziarono e tornando sparsero la pozione sulla Terra.

Al loro ritorno trovarono l’Italia e il resto del mondo senza virus e tutto sembrava più verde e più sano. Subito i due divennero famosi per AVER SALVATO IL MONDO.

FINE – GIACOMO LIGETTA