Purim: la festa delle sorti

Alla fine dell’inverno gli ebrei celebrano Purim, parola ebraica che vuol dire “sorti” (festa delle sorti). La festività di Purim cade il 14 del mese ebraico di Adar (calendario ebraico), inizia la vigilia di quel giorno come tutte le festività ebraiche, e si conclude “dopo le stelle” del giorno successivo, il 15 di Adar.

La festa evoca un episodio storico che si è svolto in Persia 2400 anni fa.

Il perfido Amàn, consigliere di re Assuero di Persia e di Medi, decise di sterminare l’intero popolo ebraico del regno. Iniziò quindi a cercare di convincere il re, tirando a sorte (da qui il nome della festa) per fissare il giorno della strage. Ma una donna ebrea, Ester, dopo un digiuno di tre giorni si recò dal re e riuscì abilmente a fare destituire il perfido consigliere, salvando il suo popolo.

Durante le celebrazioni di Purim è letta la Meghillat (o rotolo) di Ester che racconta questa liberazione. Dalla notte del primo giorno fino allo spuntare di un gruppo di almeno tre stelle si osserva un digiuno per ricordare quello di Ester.

Nelle scuole religiose, i bambini amano travestirsi e recitare le scene principali della storia.

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