L’albero certificato che aiuta le foreste

Little girl in santa hat decorating the christmas treePer Natale, meglio addobbare un abete vero: contrariamente a quello che si crede, scegliere un albero di plastica non è il modo giusto per rispettare il patrimonio boschivo. Il 90% degli abeti italiani in vendita in questo periodo è nato e cresciuto in vaso, il restante 10% viene tagliato, i rami vengono divisi e questa diramazione serve a far sviluppare meglio le foreste.[ppw id=”125865722″ description=”dicembre 2016″ price=”0″]

Si consiglia di leggere sempre l’etichetta che, come una carta d’identità deve indicare la provenienza da coltivazioni, la nazionalità, l’età dell’albero e la non destinazione per il rimboschimento (operazione del piantare alberi in un terreno per ricostituire boschi distrutti o in cattive condizioni). Tutte queste indicazioni arrivano dal Pefc dell’Italia cioè una alleanza internazionale tra proprietari di foreste, industrie del legno, artigiani e consumatori con lo scopo di gestire meglio le foreste.

Il Pefc suggerisce, inoltre, che dopo le feste trovare un bosco dove piantare l’albero non è la scelta migliore. Circa otto alberi di Natale su dieci sono abeti rossi cioè alberi spontanei in alcune aree dell’Appennino Tosco-Emiliano: piantarli nei boschi dove sono presenti altre specie di abete significa creare problemi di inquinamento genetico (si mischiano le specie ). Meglio, quindi, interrarli (metterli nella terra) in giardino o, comunque, nelle zone verdi cittadine.


LE PAROLE DIFFICILI
albero certificato: albero con una propria carta d’identità che certifica (segnala) la nazionalità, l’età e la destinazione.
rispettare il patrimonio boschivi: fare il bene dei boschi
diramazione: diffusione dei rami
nazionalità: il paese da cui proviene
Pefc: ente o associazione con il compito di verificare se la gestione dei boschi è corretta.


 

Stefania Fanucci 

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