A scuola con il Covid- 19

Sono un bambino di quarta, della scuola Primaria; vivo a Macerata nelle Marche, ora vi parlerò del Covid.
Siamo nel 2020 e ci ha colpito una strana malattia, all’ improvviso: il Covid-19, una malattia mortale con i sintomi dell’influenza, ma molto più forti, detta anche pandemia perché ha colpito tutti gli Stati del mondo.
Conte, il nostro presidente del consiglio per non far intasare gli ospedali ci ha dato delle regole da rispettare.
La più importante è quella di portare la mascherina, di ogni tipo.
Molto molto importante ma difficile da rispettare soprattutto per i bambini è la distanza di un metro; poi un fatto molto triste per chi ha i parenti lontano è di non poterli vedere; per toccare gli oggetti pubblici bisogna sempre disinfettarsi le mani con l’amuchina; bisogna lavarsi sempre le mani molto attentamente più di quanto facevamo prima.
Nessuno sa la provenienza di questo virus, molte persone dicono che proviene dalla Cina diffuso dai pipistrelli, altri dicono che è stato creato in laboratorio.
Secondo me è un’influenza che deriva dalla Sars, una malattia comparsa negli anni 2000.
Qualunque sia la sua provenienza, non importa perché ciò che conta è stare attenti ed essere prudenti, per non prenderla.
Sinceramente non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione così brutta, tanto che una famiglia si deve separare perché un familiare è positivo al Covid-19 oppure ci si deve isolare in casa.
La cosa più brutta è stata andare all’Avis, un laboratorio analisi della mia città, Macerata, e vedere tanti anziani in fila per fare il tampone, e chissà quanti di loro sono risultati positivi.
Credo che da un lato sia interessante vivere questa situazione perché tra 50 anni, sempre se ci saremo, potremo raccontare ai nostri nipoti di questa epidemia che ha fermato l’intero globo.
Io non ho molta paura del Covid però rispetto le regole per non far ammalare i miei genitori o le mie maestre oppure i miei compagni di scuola.
Per colpa di questo virus la vita dell’uomo è cambiata; prima fino ad un anno fa, si poteva giocare insieme darsi abbracci, avere contatti sociali dal vivo e non da uno smartphon o da un pc.
Io spero che prima possibile si possa tornare a scuola potendo guardare il sorriso degli altri e darsi un abbraccio.