Non voglio andare a scuola

Un racconto per l’accoglienza dei bambini a scuola e più esattamente per chi non è per niente convinto che sarà una bella avventura! La storia di Luca, un bambino vivace e pieno di energia che aveva tanta paura perché era convinto che le sur giornate sarebbero diventate tristi e senza gioia.
Una storia per l’accoglienza da leggere online o da stampare gratuitamente nella versione illustrata con un disegno da colorare. Per stampare la storia, scorri la pagina verso il basso e clicca sul testo dove segnato: si aprirà una seconda finestra con il racconto per l’accoglienza dei bambini in formato pdf, pronto per essere scaricato e/o direttamente stampato.

Non voglio andare a scuola: storia per l’accoglienza dei bambini

C’era una volta un bambino di nome Luca, un ragazzino vivace e pieno di energia. Fin da quando aveva sentito parlare della scuola, era convinto che fosse un luogo noioso e terribile, dove i giochi e il divertimento erano banditi. Ogni volta che i suoi genitori gli parlavano dell’importanza dell’istruzione e dell’opportunità di fare nuove amicizie, Luca scuoteva la testa e si rifiutava di ascoltarli.
“Non voglio andare a scuola!”, diceva Luca con determinazione. “Preferisco stare a casa a giocare con i miei giocattoli e a correre nel giardino!”
La madre di Luca, preoccupata per il suo atteggiamento, cercava di convincerlo in tutti i modi possibili. Gli raccontava di quanti giochi divertenti ci fossero in classe, di tutte le cose interessanti che avrebbe imparato e delle avventure che avrebbe vissuto. Ma Luca rimaneva irremovibile nella sua convinzione.
Finalmente, il giorno tanto temuto arrivò: il primo giorno di scuola. Luca si svegliò con il cuore pesante e un po’ di paura. Aveva l’impressione che questo giorno avrebbe cambiato la sua vita in peggio. Nonostante le sue resistenze, i genitori lo portarono a scuola.
Appena varcò la porta dell’edificio scolastico, Luca sentì un misto di ansia e curiosità. Era come entrare in un mondo sconosciuto e misterioso. I suoi occhi si riempirono di meraviglia mentre osservava i disegni colorati appesi alle pareti e i giochi che i suoi futuri compagni di classe stavano condividendo.
La maestra, una donna gentile e sorridente, accoglieva tutti i bambini con calore. Luca si unì alla cerchia e iniziò a giocare con gli altri. Fu coinvolto in un gioco di costruzioni insieme a un gruppetto di nuovi amici. Presto, si rese conto che aveva molto in comune con loro e si divertiva davvero tanto.
Dopo il gioco, la maestra li invitò a sedersi in cerchio per iniziare l’attività di presentazione. Ognuno dei bambini si alzava e diceva il proprio nome, poi condividere una cosa che amavano fare. Quando arrivò il turno di Luca, si alzò titubante.
“Sono Luca e… mi piace giocare,” disse, sentendosi improvvisamente un po’ più a suo agio.
La giornata proseguì con diverse attività interessanti: disegni, letture, e persino una breve gita nel giardino della scuola. A ogni passo, Luca si sentiva sempre più coinvolto e affascinato dalle opportunità che la scuola gli offriva.
Quando arrivò il momento della ricreazione, Luca si accorse di quanto si sbagliasse riguardo alla scuola. Vedeva i suoi compagni correre e ridere, giocare a palla, e persino fare scherzi innocenti. Si rese conto che la scuola non era affatto il luogo grigio e noioso che aveva immaginato, ma un posto dove si poteva imparare, fare amicizia e soprattutto divertirsi.
Le settimane passarono, e Luca divenne uno dei bambini più allegri e appassionati della scuola. Si alzava ogni mattina con entusiasmo, desideroso di affrontare nuove sfide e avventure con i suoi compagni di classe. Aveva capito che la scuola non era solo un luogo di studio, ma un’occasione per crescere e scoprire un mondo di opportunità.
E così, la storia di Luca ci ricorda che a volte ciò che temiamo di più si rivela essere la cosa migliore che ci sia mai capitata. La scuola, con i suoi insegnamenti e le sue amicizie, trasformò il suo punto di vista e gli aprì un mondo di meraviglie che non avrebbe mai immaginato. E fu così che Luca imparò a sorridere e a godersi ogni momento della sua avventura scolastica.

 

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