Imparare una lingua straniera con i propri figli

Tutti gli esperti lo dicono, e noi ci limitiamo a ripeterlo: imparare una lingua straniera quando si è piccoli porta degli innegabili vantaggi, oltre a risultare un’operazione decisamente più semplice. Esistono infatti diversi studi scientifici che sostengono come l’apprendimento di un idioma straniero in tenera età faciliti lo sviluppo cognitivo del piccolo, meglio ancora se questo avviene entro i primi 7 anni. Ecco quindi perché oggi scopriremo alcuni consigli utili per rendere più semplice questo percorso da fare insieme, genitori e figli.

A che età dovrebbe iniziare il bimbo?
Entro i 7 anni il cervello è come una lavagna vuota, che apprende tutto ciò che lo circonda senza freni e senza limiti, con una predisposizione naturale che va via via diluendosi con il passare degli anni. Se l’apprendimento inizia entro i primi 2-4 anni di vita, poi, è possibile sfruttare ancor di più una serie di meccanismi del cervello che poi andranno piano piano assopendosi. Durante questa età, difatti, le nozioni linguistiche vanno a fissarsi nel cervelletto, e lì resteranno per sempre influenzando quindi anche la vita dell’adulto. Quando cominciare, dunque? È possibile farlo sin dal compimento del primo anno di vita del piccolo, ed è più efficace quando uno dei due genitori parla costantemente la seconda lingua.

I primi anni
Oramai esistono numerosi giochi per bambini che permettono loro di rompere il ghiaccio con una lingua straniera, ma è bene che non si perda mai di vista l’importanza del contatto umano. Questo va quindi mantenuto costantemente con i genitori, se si ha la fortuna di parlare magistralmente un idioma straniero, o con dei tutor specializzati, che sapranno come indirizzare al meglio il piccolo.
In secondo luogo, per rendere l’apprendimento sinonimo di divertimento, si consiglia sempre di far guardare al bambino i cartoni animati in lingua straniera, ovvero uno dei mezzi più efficaci in assoluto per sedimentare parole e concetti. Altra dritta utile? Occorre ricordare che, se uno dei due genitori è straniero, è meglio parlare al bimbo soltanto con la seconda lingua.

Dai 5 anni in su
Se si comincia molto presto, a 5 anni il bambino sarà già abbastanza esperto, con una padronanza linguistica naturale e avviata. Ad ogni modo, anche in questi casi, conviene insistere e proseguire con l’educazione linguistica mirata all’apprendimento. Il primo suggerimento è di non dimenticare l’importanza della formazione unita allo svago, come può essere ad esempio la lettura delle storie e favole in lingua straniera insieme ai genitori. Un discorso analogo può essere fatto per i libri illustrati e per i fumetti, sempre molto utili per imparare un idioma e per collegare le frasi a certe espressioni o mimiche.
Naturalmente bisogna spingere il bambino a fare moltissima pratica, in maniera costante, per non perdere il vantaggio competitivo accumulato finora. Il divertimento, però, non va mai messo in secondo piano: proprio per questo potreste sfruttare le nuove tecnologie mobile e app per smartphone come Babbel, ottima per fare pratica con argomenti difficili come la grammatica francese attraverso diversi esercizi. La presenza di diversi livelli di difficoltà consentirà infatti al piccolo di rafforzare ogni giorno il proprio know how linguistico, apprendendo anche nozioni complesse, con anche lo stimolo della sfida continua.

È chiaro che i metodi per facilitare questo percorso di studio sono parecchi, ma alcuni di questi si rivelano più efficaci degli altri. I principali li abbiamo già elencati, ma la lista va arricchita con due ulteriori consigli: l’ascolto delle canzoni in lingua originale, e sfruttare le vacanze per far vivere al bambino la realtà di un determinato paese. Si tratta poi di due suggerimenti che valgono a qualsiasi età, soprattutto se si pensa al secondo: chi intende apprendere un idioma straniero, infatti, non può fare a meno di provarlo sulla propria pelle, calandosi in un contesto dove quella lingua viene parlata in maniera costante.
Se quindi avete intenzione di aiutare vostro figlio nell’apprendimento delle lingue, cominciate il prima possibile per ottenere i risultati migliori.