Tiro a segno e tiro al volo

La disciplina sportiva del Tiro a segno nasce dalla pratica militare e consiste nel riuscire a colpire un bersaglio da una determinata distanza, il più vicino possibile al suo centro, con un arma da fuoco, a gas o ad aria compressa. Il bersaglio utilizzato oggi per le competizioni è sia di carta sia elettronico.  

Il Tiro a segno è disciplina olimpica sin dalla prima edizione dei Giochi olimpici di Atene, del 1896 ed è sempre stato presente, con esclusione delle edizioni del 1904 e del 1928. Il Tiro a segno è anche una disciplina olimpica delle Paraolimpiadi.

Il Tiro al volo, invece, consiste nel colpire con un fucile a canna liscia e sempre da una determinata distanza, un bersaglio in movimento chiamato piattello.  Questa disciplina è specialità olimpica sin dall’edizione del 1900 (inizialmente come sport facoltativo) con la sua prima specialità, la Fossa Olimpica nella quale i tiratori sparano su una linea di tiro rettilinea posta a quindici metri dalla fossa da cui vengono lanciati i piattelli. La seconda specialità del Tiro al volo è lo Skeet in cui il tiratore spara da 8 posizioni diverse (spostandosi), localizzate su un semicerchio. Due macchine lancia piattelli sono poste alle estremità del semicerchio.

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