Quando il cibo è in scadenza

In molti paesi esistono supermercati che vendono a prezzi scontati solo prodotti vicini alla data oltre la quale è sconsigliato il consumo. Questi supermercati sono frequentati dalle persone che vogliono risparmiare ma anche evitare gli sprechi.
In Cina, per esempio, esiste una catena di negozi specializzata nella vendita di prodotti quasi scaduti: si evita, così, di [ppw id=”125865722″ description=”settembre 2021″ price=”0″]buttare ortaggi e prodotti freschi. Anche la Gran Bretagna e la Danimarca, da qualche anno, vendono nei supermercati prodotti che, per varie ragioni, devono sparire dagli scaffali normali: pasta e legumi, per esempio, articoli con confezioni danneggiate oppure verdure scartate per qualche ammaccatura.

E in Italia?

Nel nostro paese vendere cibi scaduti non si può: per questo appena un prodotto supera la data di conservazione scritta sull’etichetta deve essere tolto dagli scaffali. Da qualche anno, però, una legge permette alle associazioni di recuperare dai supermercati gli alimenti che hanno superato il termine di conservazione ma che sono ancora buoni e sicuri per la salute e di distribuirli a chi ha difficoltà economica.

Attenzione alle etichette

Un prodotto scaduto non è per forza un prodotto che è andato a male.

Come si fa a capire la differenza?

Basta imparare a leggere l’etichetta: la scritta “da consumarsi entro” si trova su alimenti freschi e con una vita breve come latte, formaggi e yogurt: indica la data di scadenza, superata la quale può diventare rischioso per la salute mangiare l’alimento. Se sull’etichetta c’è scritto “da consumarsi preferibilmente entro” significa che fino alla data di scadenza il prodotto è ottimo dopo può perdere un po’ di sapore ma può essere ancora mangiato dopo aver controllato odore e colore.


LE PAROLE DIFFICILI:
ortaggi: verdure.
danneggiate: rovinate.
ammaccatura: piccolo urto.

Stefania Fanucci


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per sapere

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