Gli asparagi

UN PO’ DI STORIA…
Originario delle regioni temperate dell’Europa meridionale e del medio oriente, l’asparago (o asparagio) è conosciuto fin dall’antichità. Gli egizi lo hanno rappresentato in alcuni affreschi. Per gli antichi greci, invece, questa verdura, venduta per le sue qualità afrodisiache era un dono d’Afrodite, dea dell’amore.

Il termine asparago viene dal greco “aspharagos” che viene, a sua volta dal persiano “asparag” ovvero germoglio.

Poco considerato nel Medioevo, l’asparago è stato portato in Francia da Caterina de Medici in occasione del suo matrimonio con Enrico III (re di Francia). Molto apprezzato dal Re Sole, Luigi XIV, l’asparago è stato poi considerato un cibo estremamente raffinato durante il XIX secolo e consumato solo nei ceti più ambienti.

L’asparago ha fatto inoltre parte integrante delle piante mediche per curare, ad esempio, punture d’api o vespe, mal di denti e scompenso cardiaci.

Ad oggi, nella sola Europa, si contano circa dodici varietà d’asparagi diverse e ne sono coltivati fino a 250.000 tonnellate.

L’asparago è oggi utilizzato comunemente sia nella cucina orientale sia occidentale. In Italia, gli asparagi sono coltivati prevalentemente in Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Campania e Lazio.

L’asparago è coltivato per i suoi germogli ovvero i turioni, la parte commestibile della pianta che spunta in superficie e si allunga alla ricerca del sole.

L’asparago può essere bianco, viola o verde ma in realtà, ciò dipende unicamente da metodi di coltura differenti e non da diverse varietà della stessa pianta.

L’asparago bianco è colto appena spuntato dalla terra,
l’asparago viola è colto quando ha già qualche centimetro fuori del terreno,
mentre l’asparago verde è colto quando ha raggiunto una quindicina di centimetri d’altezza.

Esistono inoltre asparagi selvatici, sottili e verdi, dal sapore leggermente amaro.

L’asparago si pianta da febbraio ad aprile e si raccoglie da aprile a giugno.

I piedi d’asparago inizieranno a dare belle verdure dal terzo anno.

L’orientamento ideale è un orientamento nord-ovest perché l’asparago è una pianta che può raggiungere due metri d’altezza e, in questo caso, fare ombra al resto dell’orto. Scegliete quindi accuratamente il posto che occuperanno gli asparagi all’interno del vostro orto. Potrebbe anche diventare un ottimo investimento a lungo termine!

Come piantare gli asparagi:

  • Formate un solco profondo una quindicina di centimetri. Le file devono distare circa un metro l’una dall’altra.
  • Assicuratevi che il vostro terreno sia ben drenante, tendenzialmente sabbioso e in zona soleggiata.
  • Se desiderate una produzione di asparagi bianchi, non dimenticate di prevedere cumuli di terriccio che impediranno alla luce di penetrare, bloccando la fotosintesi.
  • Piantate quindi un tutore ed impiantate le zampe d’asparago distanziandole di circa 45 cm una dall’altra. Ricoprite di terriccio e innaffiate abbondantemente.

Attenzione alla conservazione! Una volta raccolto, l’asparago si conserva male. Fate quindi cuocere eventuali “avanzi” di raccolta per farne conserve. Potete anche conservarli qualche giorno, nell’acqua e nella parte inferiore del vostro frigorifero.

Pulire gli asparagi: con un coltellino o un pela patate. Tenere l’asparago piatto, mantenendolo dalla base. Pulirlo passando il pela patate dalla parte alta alla parte bassa, eliminando le parti più fibrose. Attenzione, l’asparago è delicato e fragile: state quindi attenti a non spezzarlo.

Legare gli asparagi a mazzo, in modo da non rovinarne le punte. Legarli quindi dalla base.

Immergere il mazzo di asparagi in acqua bollente salata (10 g di sale per un litro d’acqua). Il tempo di cottura potrà variare da 20 a 30 minuti in piena ebollizione. In pentola a pressione o al vapore da 10 a 15 minuti a seconda del volume. Gli asparagi sono cotti quando si può infilare facilmente la punta di un coltello nel gambo. Scolarli appena sono cotti.

Vedi le nostre ricette con gli asparagi:
 

 


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Disegno di asparagi da stampare e colorare