Patrimonio nel piatto

L’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha inserito il cuscus, il piatto più famoso  del Nordafrica, nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità. Questo riconoscimento (premio) è un grande successo: per la prima volta i [ppw id=”125865722″ description=”febbraio 2021″ price=”0″]quattro paesi del nord d’Africa, Algeria, Tunisia, Marocco e Mauritania, non sempre in accordo tra di loro, hanno trovato un punto di incontro e insieme hanno presentato il loro piatto tipico come Patrimonio Unesco.

Cosa significa?

L’Unesco è un’organizzazione che si occupa di tante cose: tutela i luoghi artistici e storici importanti, protegge le riserve naturali e i paesaggi agricoli, restaura i monumenti per evitare che questi luoghi vengano, con il tempo, rovinati e dimenticati. Ogni anno alla lista del patrimonio vengono aggiunti dei nuovi siti ma viene dato spazio e importanza anche ad alcuni patrimoni immateriali che sono una parte importante della cultura di un popolo. Ad esempio manifestazioni, feste, piatti tipici e tradizionali, cucina. Qualche anno fa, anche la pizza è entrata nel Patrimonio dell’Unesco! Il cuscus è un piatto famoso e tipico entrato quest’anno come patrimonio immateriale dell’Unesco.

Che cos’è il cucus?

Significa “tritato in piccolissimi pezzi”. Sono granuli di semola che sono stati cotti a vapore e che sono l’ingrediente principale di piatti unici e tradizionali dei paesi nordafricani dove viene accompagnato da verdure, carne o pesce. È cucinato anche in Sicilia (con il pesce) e chiamato cuscusu in dialetto.

Come si ottiene?

Si ottiene dalla semola di grano duro macinata, lavorata fino ad ottenere piccole palline che vengono cotte a vapore. È ormai noto a tutti anche in Italia.  


LE PAROLE DIFFICILI:
siti: luoghi.
immateriali: non si possono toccare.

Stefania Fanucci


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