Un bambino è un bambino

Riesciamo ad andare oltre alle apparenze e a vedere che un minorenne migrante non è un nemico o un peso da sopportare, ma sempre e soltanto un bambino?
Sono le domande al centro della canzone “A Child Is a Child” (Un bambino è un bambino), un video musicale di 60″ realizzato dal celebre fotografo di moda e regista britannico John Rankin Waddell, universalmente noto come Rankin e dedicato al dramma dei tanti “bambini sperduti” a causa di guerre, povertà e disastri naturali, con una particolare attenzione per quelli separati dalle famiglie.
Accompagnato dall’intensa canzone Un bambino è un bambino dei “Four Walls” del gruppo rock  britannico Bastille, il video mostra bambini rifugiati e migranti mentre sugli schermi intorno a loro scorrono immagini di bambini in fuga o in pericolo in diverse parti del mondo.
I bambini che si vedono nel video sono essi stessi rifugiati, fuggiti dagli orrori della guerra e che ora stanno tentando di ricostruirsi una vita nel paese che li ha accolti.
Proponiamo sia il video con la canzone da ascoltare che la traduzione del testo in italiano.

A child is a child (un bambino è un bambino): traduzione del testo

Pensate che io sia un peso?
Che sia un nemico? Una minaccia?
Pensate che io debba tornare da dove sono venuto?
Per essere imprigionato, per non vedere più la mia famiglia?
O pensate che io sia un bambino qualsiasi cosa accada?
Non pensate che vorrei essere un supereroe?
Che vorrei tornare a scuola?
Non pensate che vorrei stare con la mia mamma?
E che non vorrei avere più paura?
Che voglio solo un abbraccio?
Vorrei che voi mi vedeste così
Credo che potete vederci
Che potete vedere oltre le apparenze
Che vedete un bambino non un criminale
Un bambino non uno schiavo
Un bambino non una causa persa.

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