Manca l’acqua: il Po ha sete

Sono bastate alcune settimane senza pioggia per far venire sete al fiume Po e a tutto il nord Italia. La portata del fiume più lungo d’Italia si è ridotta molto rispetto agli altri anni. Questa crisi idrica coinvolge molti altri bacini: oltre al Po, a soffrire della siccità sono anche i grandi laghi che sono la maggiore riserva d’acqua della Pianura Padana.

Perché c’è poca acqua?

Perché[ppw id=”125865722″ description=”luglio 2020″ price=”0″] l’inverno è stato mite (poco rigido) e con rare precipitazioni (poche piogge). La pioggia e la neve, che sciogliendosi sulle Alpi ingrossano fiumi e laghi lungo tutta l’Italia, sono state poche e i livelli di acqua sono rimasti bassi in tutti i bacini idrici.

Cosa si può fare per migliorare la situazione?

Per migliorare la situazione della siccità bisognerebbe, per prima cosa, imparare bene a usare l’acqua che si ha. La rete di 500mila chilometri di tubi che porta l’acqua dall’acquedotto fino al rubinetto di casa è vecchia e perde in molti punti.
Non solo: si potrebbe persino usare la tecnologia e installare contatori in grado di vedere, segnalare e riparare ogni perdita.


LE PAROLE DIFFICILI
portata: quantità di acqua che scorre nei fiumi.
siccità: mancanza d’acqua.
bacini idrici: grande riserva d’acqua.
acquedotto: sistema di canali per la raccolta, il trasporto e la distribuzione dell’acqua potabile.


Stefania Fanucci

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per sapere