Paesaggi da colorare per la scuola primaria e per la scuola dell’infanzia

Cos’è esattamente un paesaggio? Il termine deriva dalla commistione del francese paysage con l’italiano paese. Tradizionalmente, infatti, il suo significato si legava in particolar modo alla pittura e al realismo di certe vedute paesaggistiche. Quando parliamo di paesaggio, intendiamo generalmente la particolare fisionomia di un territorio determinata dalle sue caratteristiche fisiche, antropiche, biologiche ed etniche.
La nascita del paesaggio come genere autonomo risale alla seconda metà del Quattrocento, quando Leonardo da Vinci datò un disegno sul paesaggio dell’Arno nel 1478. A questo isolato esempio seguì nel 1494 la serie di acquerelli di Dürer legati alla rappresentazione del paesaggio alpino durante il suo primo viaggio dalla Germania all’Italia. Nelle opere di Piero della Francesca si riscontrano altri scorci ed inserti di paesaggio che fanno da sfondo per la rappresentazione della figura umana collocata in primo piano. Con la Vergine delle Rocce e la Gioconda di Leonardo da Vinci, entra nella scena figurativa oltre il paesaggio anche la resa atmosferica, l’aria che si interpone tra il primo piano e lo sfondo, grazie all’uso dello sfumato leornadesco. Nel 1508 Giorgione dipinge il quadro de La tempesta, ritenuto la prima rappresentazione di paesaggio per la presenza concomitante di natura, uomo, città e storia (rappresentata nel quadro dai resti archeologici). Ma, per assistere al debutto del paesaggio autonomo in pittura si dovette aspettare ancora qualche decennio. Il primo paesaggio noto come soggetto indipendente in pittura è il Paesaggio con un ponte di Albrecht Altdorfer, risalente al 1518 circa.