Di sicuro avrai sentito parlare degli android ma lo sai che qualcuno ha costruito dei plantoidi cioè dei robot simili alle piante? Questa idea è stata realizzata da un gruppo di ricercatori italiani osservando le piante e la loro capacità di movimento. Le piante non sono immobili e capaci di sentire o comunicare ma sono in grado di percepire la luce, la temperatura, le sostanze chimiche e di muoversi e scambiarsi messaggi.
Che cos’è il plantoide?
È il primo robot ispirato alle piante e alla natura e studiato per esplorare le caratteristiche del sottosuolo e per raggiungere le zone più difficili.
Nel terreno c’è una grande biodiversità e il robot pianta proprio come le radici naturali è dotato di sensori apicali o radici robotiche che rilevano caratteristiche del suolo come umidità, temperatura, gravità, ostacoli, acqua oppure sostanze inquinanti.
Come si muovono nel terreno le radici robotiche?
Le radici si muovono grazie a sensori per l’acqua e altre sostanze e possono persino crescere grazie a mini stampanti 3D che stampano nuove parti.
Come sono fatti i materiali di questi robot?
I materiali sono anche biodegradabili quindi, quando il robot finisce il suo compito tutto torna in circolo.
Un robot dalle mille risorse
Le radici meccaniche vanno a una velocità di 4-7 millimetri al minuto. Più in fretta di molte radici vere!
Come sono le radici vere?
Sembrano meno interessanti di chioma e fiori, spesso non le vediamo nemmeno perché affondano nel terreno, eppure le radici sono uno degli organi più importanti delle piante. Crescono dalla punta, chiamata apice radicale, che contiene il meristema, un tessuto fatto di cellule che hanno la capacità di dividersi per costruire nuovi pezzi di radice. Le cellule, inoltre, si ingrandiscono e si stirano, riempiendosi d’acqua per far allungare la radice. La punta è protetta da una cuffia che la difende dagli sfregamenti. L’apice radicale esplora il terreno, sente la presenza di sostanze nutrienti e sceglie la migliore direzione per far crescere le radici, anche per decine di metri. Gli apici radicali sono piccoli, ma penetrano in qualunque tipo di materiale, anche nel granito e nel cemento.
Le radici robotiche hanno la stessa funzione!
Possono aiutarci a scoprire la presenza di sostanze inquinanti o di acqua. E non solo sulla Terra ma anche sulla Luna o su altri pianeti come Marte!
LE PAROLE DIFFICILI:
android: robot molto simili agli esseri umani.
Stefania Fanucci





























































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