Olimpiadi antiche

Una leggenda greca narra come Ercole, dopo aver vinto una gara a Olimpia, decise di creare i Giochi olimpici che si sarebbero svolti, in seguito, ogni quattro anni. Un’altra leggenda racconta invece che l’ideatore ne fu Zeus, a seguito della sua vittoria su Crono. Per altri, infine, dei Giochi furono disputati ad Olimpia per celebrare la vittoria di Pelope sul re Enomao.

I Giochi olimpici avevano anche una notevole importanza religiosa, poiché si svolgevano in onore di Zeus, re di tutti gli dei.

La prima edizione dei Giochi olimpici si svolse nel 776 a.C. e fu un certo Corebo di Elide a vincere la gara nello stadio di Olimpia. Il suo nome è inciso nella pietra per l’eternità. Da quel momento in poi, i giochi divennero sempre più importanti in tutta la Grecia antica.

Il termine olimpiade non deve essere confuso con i giochi olimpici o olimpiadi. L’olimpiade, infatti, è il tempo che trascorre tra un’edizione e l’altra.

Giochi olimpici, una gara sportiva
I Giochi olimpici antichi consistevano in gare sportive che si svolgevano ogni quattro anni in onore di Zeus, nel suo santuario ad Olimpia. Una tregua generale consentiva a tutto il mondo greco di parteciparvi. E’ così che, dal 776 a.C. (data della prima edizioni delle Olimpiadi antiche), i greci ebbero un calendario comune: iniziarono, infatti, a datare gli eventi rispetto al numero di anni trascorsi da questa prima edizione. L’anno 767 a.C., per esempio, era il secondo anno della terza edizione dei Giochi olimpici.

Inizialmente, le Olimpiadi consistevano in un’unica gara che si correva in uno stadio lungo 192 m. Altre discipline sportive si aggiunsero in seguito ed il numero delle gare aumentò per arrivare a venti e comprendere corsa, pugilato, lotta e pentathlon.

La partecipazione alle gare era riservata ai soli maschi greci liberi, in grado di vantare antenati greci. Inoltre, l’importante quantità di tempo necessario agli allenamenti, ne precludeva la partecipazione alle classi meno facoltose.

I Giochi persero lentamente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia. Dopo un periodo in cui furono aperti anche a Romani, Fenici, Galli e a tutti gli atleti dell’Impero Romano, quando il Cristianesimo divenne religione ufficiale, i Giochi olimpici iniziarono ad essere considerati une festa pagana.

I Giochi olimpici antichi si disputarono per quasi dodici secoli fino a che l’imperatore Teodosio con il Vescovo di Milano, Ambrogio, ne decretò l’abolizione, nel 393 d.C.

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