Le paure dei bambini

guida-psicologiPiccole o grandi, vere o immaginate, sproporzionate o no, le paure dei bambini devono sempre essere prese sul serio. Non minimizziamole, non ignoriamole perché hanno sempre, tutte, un motivo di essere, anche se a volte, noi adulti facciamo fatica a capirle. La paura è un’emozione primaria che ha sempre una causa. Può trattarsi di un sentimento d’angoscia al pensiero di un pericolo, che incita a fuggire o a evitare una situazione, la paura di un giudizio… Le paure dei bambini nascono frequentemente da situazioni o esperienze che non capiscono o che percepiscono come pericolose.

Le paure infantili cambiano a mano a mano che il bambino cresce e modifica la sua percezione del mondo che lo circonda. La paura dell’ignoto (i rumori, le persone nuove…) e le paure legate all’immaginario del bambino (i mostri, le streghe…) lasciano progressivamente spazio a timori più razionali (incidenti, giudizio degli altri, morte…).

Le paure dei bambini non sono necessariamente causate da traumi e possono essere considerate una normale tappa dello sviluppo. Correttamente gestite, scompaiono più facilmente quando sono manifestate apertamente e non nascoste perché potrebbero acuirsi. Nel caso in cui notaste una situazione di ansia persistente nel bambino, o doveste incontrare difficoltà nella gestione delle sue paure, il consiglio è di rivolgersi ad un esperto in psicologia dello sviluppo infantile.

DA DOVE NASCONO LE PAURE

Le paure classiche: “Papà, lascia la luce accesa, ho paura del buio!”, “Ho paura del mostro che è nascosto in camera mia”, “Mamma, aiuto, la mosca mi attacca!!!”
I fantasmi, l’oscurità, le streghe, i temporali… Ogni bambino ne sarà, prima o poi, spaventato. Emozioni forti e di diverse entità. Sono tappe della crescita alle quali non si sfugge, ma, sono transitorie e in genere amplificate dall’immaginario del bambino. Per molti di loro, specialmente i più sensibili e creativi, realtà e fantasia formano un tutt’uno quindi non vanno mai sottovalutate.

Le paure da esperienze negative: “Non voglio lavarmi i capelli, ho paura dell’acqua negli occhi”, “Non voglio andare dal dottore, ho paura che mi faccia male all’orecchio”, “Quando urli, ho paura”.
Queste paure nascono da situazioni già vissute dal bambino, paure causate da uno choc, un evento che l’ha spaventato come un incidente, un litigio violento, una visita dal dottore durante la quale ha sentito del dolore…

Le paure trasmesse
I bambini sono delle spugne, spugne che raccolgono emozioni. E hanno la pessima abitudine di riprodurre il comportamento di noi genitori… Quindi, se urliamo perché abbiamo visto un ragno, ci sono forti probabilità che il bambino si metta ad urlare con noi, letteralmente terrorizzato!

COSA DOBBIAMO FARE

  • Non ridicolizziamo mai la paura dei bambini, rispettiamola e accettiamola;
  • chiediamo al bambino di esprimersi e di raccontarci quello che lo spaventa. Se il bambino non riesce a spiegare le proprie emozioni, si può proporre di disegnarle o di tradurle attraverso un gioco;
  • mostriamoci sereni e mai spaventati o agitati da quello che ci racconta;
  • cerchiamo di abituare i bambini ad avere un atteggiamento positivo, attraverso storie (per esempio) che parlano di eroi che sconfiggono il male grazie alla loro gentilezza;
  • non incitiamo i bambini ad essere forti, lo diventeranno quando saranno pronti a farlo;
  • non facciamoli sentire dei fifoni.

Affrontare e abbracciare le paure, permette non solo d’imparare a controllarle ma aiuta a sapere come reagire davanti a potenziali pericoli. E a crescere un po’ di più.