Come ragionano i bambini

Speaking ChildCare amiche, oggi vi voglio dare qualche esempio molto semplice di come ragionano i bambini.
Vediamo  il caso di Marco, un bambino di quasi tre anni, che sente il papà dire al fratello piu grande: ” E no caro, se ti comporti così, non andiamo d’accordo“.

Marco, come una scheggia , va nella sua camera, prende la giacca a vento e dice: “Io si che vengo da Accordo!” intendendo una persona.
Il piccolo Marco ascolta il linguaggio dell’adulto che utilizza un lessico che rimanda a dei concetti astratti. Andare d’accordo vuol dire rifarsi ad un rapporto armonico, di intesa. Il bambino piccolo prende alla lettera, decodifica il linguaggio dell’adulto con il suo lessico, con i suoi criteri di evoluzione intellettiva avendo ancora un pensiero concreto. Non riesce ad individuare nel contesto  il concetto astratto ma, quelle parole sono per lui un riferirsi a un concetto molto concreto che e’ una persona che si chiama Accordo.

Vi faccio un altro esempio: una coppia parla davanti al figlioletto; “adesso arriva l’autunno, vedi i colori delle foglie cambiare, cambiare colori, le persone usano abiti piu scuri“. Ad un certo punto, passa un signore vestito di scuro e il bambino dice: “Mamma, mamma guarda, e’ arrivato l’Autunno!“.

Per ultimo, un esempio classico di Piaget: una famigliola con un bimbo di tre anni va in campagna a trascorrere qualche giorno. Vicino a loro, c’e’ una fattoria con dei pulcini e la mamma porta il bambino a vederli. Dopo qualche settimana, tornano sul posto e la mamma dice al bambino: guarda i pulcini come sono diventati grandi! Hanno mangiato tanto e sono diventati grandi. Il bambino guarda la mamma e dice: “Ma dove sono i pulcini?” la mamma risponde: “Non vedi? Sono questi, hanno mangiato e sono diventati grandi“. “Ma i pulcini dove sono?…” ( dice il bambino)
In questo caso il bambino non riesce ad utilizzare il concetto che una cosa può evolvere rimanendo la stessa, quindi il bambino ha bisogno di tempi evolutivi per poter maneggiare dei concetti astratti  e cerca di spiegarsi il mondo in maniera egocentrica, aggiustandosi sulle proprie capacita.

E’ quindi importante temere conto del bambino che si ha davanti, perchè il bambino ascolta il messaggio verbale di un adulto con le sue categorie.  Non gli si possono attribuire delle capacità e delle attenzioni che lui non ha.

Di fronte a queste risposte di bambino e’ importante non rispondere con una risata anche se affettuosa. Occorre rispettare le modalità’ di pensiero del bambino, capire il suo linguaggio e sapergli parlare. Solo così possiamo capire nostro figlio e aiutarlo serenamente a crescere.

D.ssa Filomena Palladino
Medico Psichiatra – Psicanalista

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